“Mafiocratura” e Vangelo: “fare” teologia in contesti (e “con teste”) di ‘ndrangheta di Luigi Zaccaro

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Descrizione

La ‘ndrangheta –“come” il Dio biblico- ha la pre-potenza di fermare/eclissare addirittura il sole/tempo, o più esattamente, il suo sole/tempo – relativizzando/comprando/vendendo/annullando/uccidendo/eclissando il sole/tempo dell’ altro, per ripeterlo/ri-volgerlo -in una sorta di eterno ritorno dello “stesso”, un vero e proprio e proprio ergastolo ostativo bianco /pax mafiosa, in pratica: l’unica forma di dis-“occupazione” a tempo indeterminato che la governance politico/mafiosa garantisce ai suoi sudditi-, a suo esclusivo ed escludente favore. La proposta/ focus teoretico/pratico dello studio -il terzo di una trilogia su teologia/chiesa/mafie-, partendo dall’analisi fenomenologica di una antropologia mafiosa diffusa, individua: la configurazione di un nuovo approccio, sistematico, al problema mafia, attraverso una filosofia della mafia (genitivo oggettivo), propedeutica a una teologia fondamentale, contestuale, della ‘anti-‘ndrangheta, come supporto critico al servizio di una Chiesa e di una comunità, “in uscita”, alla ricerca della “verità”: Gesù Cristo, che, se quotidianamente praticata, potrà, concretamente e definitivamente, prospettare orizzonti liberi dalle mafie. (Gv 8,31-42).

Volume in brossura 17×24, pp 464.